Luras (Luras in sardo, Lùris in gallurese), è un comune di 2.602 abitanti della provincia di Olbia-Tempio nella regione storica della Gallura. È situato a oltre 500 metri sul livello del mare, nella zona della Gallura. Fa parte della III Comunità montana "Gallura". Dista 95 km da Sassari.Il toponimo Luras deriva dal latino lura, che significa otre o sacco. La denominazione nasce dalla fantasia dei locali che intravedevano nelle particolari rocce presenti forme di "otri" o "sacchi".
Luras deve la sua importanza ai monumenti preistorici, in particolare i dolmen, esistenti nel centro abitato o nelle sue immediate adiacenze. Nell'ambito dei 78 esempi di dolmen sinora identificati nella Sardegna[2], infatti, Luras è il centro abitato maggiormente rappresentato, con ben quattro esempi: i dolmen di Ladas, Alzoledda, Ciuledda e Billella. Questi monumenti furono realizzati, a partire dal Neolitico recente (3500 - 2700 a.C.) come sepolture collettive e come luogo dedito al culto; esse si confrontano con gli esemplari delle regioni basca, catalana e francese, di Minorca e della Corsica. I luresi solevano chiamarli: “Sepulturas de zigantes o de paladinos”. Fra i più importanti si possono citare: Il dolmen di Ladas, Il dolmen di Ciuledda,Il dolmen di Alzoledda, Il dolmen di Billella.
Nel territorio di Luras sono presenti degli olivastri millenari. In particolare in località Santu Baltòlu di Karana, presso la chiesetta di campagna dedicata a San Bartolomeo, è situato il più vecchio di questi olivastri, che dai luresi viene confidenzialmente e rispettosamente chiamato S'ozzastru. Esso presenta una circonferenza di 12 metri a circa m. 1,30 da terra ed è alto 8 metri. La sua età, secondo alcuni esperti, è stimata tra i 3.000 ed i 4.000 anni, risultando così uno dei più vecchi d'Europa.Nel 1991, questo "patriarca della natura", è stato dichiarato monumento naturale ed inserito con decreto ministeriale, per la regione Sardegna, nella lista di "venti alberi secolari", uno per ogni regione italiana.
Museo etnografico Galluras. Via Nazionale, 35/a. Fedelissima ricostruzione degli interni della tipica abitazione gallurese, con oltre 5.000 reperti datati dalla fine del Quattrocento alla prima metà del Novecento. Il museo è situato sulla via principale del paese in una struttura abitativa tipica dell'Alta Gallura, con caratteristica facciata in granito a vista e solai in legno, perfettamente restaurata. Tra i reperti più interessanti, il martello della femmina accabadora, figura ormai scomparsa della cultura sarda, per una pratica ante litteram dell'eutanasia.
Ex Convento degli Scolopi Piazza del Carmine
Tel: 079 671580
Orario di Apertura